In quanto responsabile della corsa negli ultimi due anni, e visti appunto i risultati ottenuti mi sembra a questo punto di dover fare un po’ di chiarezza sulle motivazioni che hanno portato alla scelta di cambiare fantino dopo tanti anni, modo da evitare che vengano date visioni e versioni distorte degli eventi da parte di chiunque non vivendo direttamente la vita di Contrada, non può opportunamente conoscerne il reale svolgimento.
Quando mi è stata assegnata la responsabilità della commissione venivamo da un anno nel quale la nostra contrada si era dovuta ritirare a metà corsa e a 10 anni di distanza dalla nostra ultima vittoria, quindi non proprio uno dei migliori punti di partenza. Nonostante tutto questo e nonostante qualcuno cominciasse a suggerire l’idea di prendere una nuova strada, ho deciso e cercato di far capire che a mio parere non era la scelta e il momento giusto.
Era il mio primo anno, avevo bisogno di capire alcuni meccanismi e fare esperienza, e avere un veterano come Angelo al mio fianco era importante, e infatti mi affidai completamente a lui come era ovvio, anche per la scelta del miccio.
Micci che, lui stesso disse di aver già individuato e che ci avrebbe fatto visionare dopo averli portati nelle sue stalle. Una volta visti, eravamo convinti essere due buoni micci con i quali contavamo di fare risultato. Poi però, a poco tempo dal Palio, a causa di un problema fisico abbiamo dovuto rinunciare al miccio che rappresentava la nostra prima scelta e correre con l’altro che doveva comunque garantirci la possibilità di disputare un’ottima corsa. Inutile dire che poi, dopo la non ammissione alla corsa di due contrade che erano date per favorite, avevamo anche iniziato a fare un pensiero a un risultato ben più grande… e invece… tutti sappiamo come è andata la nostra corsa, ultimi, senza mai essere stati in gara, una grandissima delusione e soprattutto, a mio avviso, un palio (il secondo consecutivo) non corso!!!
Ovvio la delusione era tanta, non riuscivo a spiegarmi il motivo di questa disfatta, ma sapevamo anche che, il miccio buono non aveva corso, ma che per il prossimo anno, con quello, avremmo avuto grandi possibilità.
E proprio “il miccio buono”, che non era pronto per il nostro Palio, era però pronto poche settimane dopo per quello di Ferrara, che quindi decisi di andare a vedere, per verificare le sue reali potenzialità, ma il risultato fu deludente anche in quel caso, con un arrivo all’ultimo posto, staccatissimo da tutti e senza mai essere in gara.
A questo punto, la preoccupazione fu tanta… nemmeno quel miccio era in grado di disputare il nostro Palio, dovevamo correre ai ripari!!!!
Chiesi immediatamente ad Angelo, direttamente a Ferrara, cosa potevamo fare per il 61° Palio, quale poteva essere la soluzione, e la risposta data fu: – Io ho questi due somari, non ne ho altri, se pensate che per il prossimo anno possano andare bene ok, altrimenti vedete voi, io non ho alternative –
Ovvio che questa risposta mi preoccupò!!! Iniziai a pensare a chi, nel consiglio, aveva ipotizzato l’idea di un cambiamento, a quei contradaioli che già dal giorno del Palio mi fermavano chiedendomi a loro volta se non fosse il caso di tentare qualcosa di diverso…
Bisognava decidere, e farlo in fretta. Continuai a chiedere alternative e soluzioni ad Angelo ma la risposta era sempre la stessa.
Lo convocammo in sede pochi mesi dopo il Palio, fiduciosi che avremmo trovato insieme una via d’uscita, ma l’unica cosa nuova che ci fu detta era che, Brigo, “il miccio buono”, quello dell’ultimo posto a Ferrara, era morto…. Ci restava solo un miccio, quello che aveva corso il 60° Palio, sappiamo tutti con quale risultato.
Nessuna alternativa valida, nessuna via d’uscita, se non quella di essere la contrada a finanziare l’acquisto di qualche imprecisato miccio, a prezzi che la nostra contrada non poteva di certo permettersi, e con un rischio elevato se anche quello si fosse rivelato un buco nell’acqua…. Non potevamo accettare.
Chiudemmo l’incontro con la promessa di rivederci più avanti nella speranza di trovare una soluzione, che però non arrivò mai.
A quel punto, fu presa una decisione di comune accordo. Decidemmo una data, entro la quale confrontarci un’ultima volta, dicendo che nel frattempo noi ci saremmo guardati intorno, avremmo cercato alternative. E, al momento del confronto avremmo deciso quale poteva essere la strada migliore. Tutto chiaro, ma evidentemente qualcuno non ci aveva preso sul serio…
Perché io iniziai davvero a guardarmi in giro, a contattare altri fantini, a visionare micci e questa cosa non fu gradita. Ho ricevuto telefonate nel quale venivo insultato, perché avevo parlato con quello o quell’altro fantino… ma come, non eravamo stati chiari? Qualcosa non andava…. Quello che è successo è stata la naturale conseguenza.
Quindi anche a chi dice, come mai non abbiamo mantenuto almeno un rapporto di collaborazione, penso che la risposta sia ovvia, non c’è stato dato modo di farlo, e non è stata una nostra scelta.
Probabilmente era destino che fossero le persone che avevano iniziato questa storia, le stesse che dovevano interromperla, perché non dimentichiamoci che Angelo fu portato in Contrada nel 1980, (fra gli altri…) da mio padre sotto la Presidenza di Giampiero Boccelli, e che grazie a questo poi negli anni la contrada si è ritrovata un fenomeno in casa di cui ha potuto godere.
Non dico sia stata una scelta facile, ma oggi sono ancora convinto che fosse l’UNICA disponibile, e l’UNICA che ci è stata proposta, e della quale personalmente non mi pento anche perché sono consapevole del fatto che comunque, undici anni di corse senza vittorie (record storico per la nostra Contrada), possano essere sufficienti a dimostrare la riconoscenza della nostra contrada verso un grande fantino, che probabilmente, sta iniziando a fare anche i conti con la propria carta identità.
E veniamo al 61° Palio!!!!
Nei miei vari contatti, e dopo aver visionato vari micci, la mia scelta è andata a Denis Del Duca, per la disponibilità che mi ha dimostrato, per la voglia che leggevo nei suoi occhi, per la serietà e l’entusiasmo che mi trasmetteva. Inoltre è un fantino con un’esperienza decennale al nostro Palio, detentore di due vittorie, riconosciuto da tutti come grande professionista, ok, era la persona giusta, e aveva due micci sul quale lavorare.
Nelle volte in cui ho avuto modo di vedere i micci, sono sempre stato stupito dai progressi che vedevo… non c’è stato un giorno, in questi ultimi sette mesi che non mi fossi sentito o scritto con Denis, l’entusiasmo era alle stelle!!!
Pensavamo di vincere? No, Denis era stato onesto anche in questo, disse che i micci erano giovani, dovevano crescere, fare esperienza. L’obiettivo era uno solo, puntare a essere dietro ai primissimi, in agguato, per vedere come andava la corsa, pronti a cogliere qualsiasi errore o incertezza dei primi, e poi chissà…. sognare è gratis!!
Ma se penso che anche il mitico Merlino non vinse nei primi Palii, che quasi qualsiasi miccio, compreso lo strabiliante Don Pippo di adesso, hanno corso anni il nostro Palio prima di raggiungere le vette, direi che il nostro progetto era, ed è (!!!) sicuramente valido.
Tutto andava nel migliore dei modi, fino a quando, a un mese dal Palio, la prima tegola… uno dei due micci, durante l’allenamento si infortuna!! Troppo vicini al Palio, nessuna speranza di recuperarlo, è fuori!!!
Ovvio, ho ripensato all’anno prima, ancora una volta la sfortuna ci mette fuori uno dei due micci!!
Poco male però! Abbiamo l’altro, Pepenero, non ci preoccupiamo! Abbiamo ancora il miccio giusto per i nostri propositi… niente è compromesso. Dobbiamo solo trovare una riserva, che Denis non ha, ma che subito si impegna a trovare e ad acquistare, ovviamente a sue spese!!! Certo per lui la cosa ha inciso molto anche economicamente, ma anche qui si è dimostrato persona seria e professionale.
Il problema? Che è impossibile trovare un miccio preparato per la distanza del nostro Palio, è una puledra giovane che non ha mai corso, veloce ma acerba, non potrebbe mai reggere la distanza, e un mese non è sufficiente per prepararla. Dobbiamo puntare tutti gli sforzi su Pepenero, l’altra, Luigina, la porteremo solo perché lo richiede il regolamento, ma ovvio, non è una soluzione.
Arriviamo al Palio però carichi, sicuri di raddrizzare un po’ la rotta degli ultimi due anni, di dimostrare una crescita e invece… e invece la sfortuna ci colpisce ancora!!!
Durante la visita veterinaria, accade l’inaspettato, il microchip di Pepenero, si è smagnetizzato!!! È la fine!!!
Non è la prima volta che succede, c’è stato un altro caso in passato al nostro Palio, la ProLoco all’epoca concesse di dimostrare la presenza del microchip smagnetizzato con una radiografia, e dopo questo la contrada fu fatta correre. E noi ovviamente abbiamo richiesto questa possibilità, ma ci è stata preclusa, il regolamento parla chiaro, se il microchip non è leggibile il miccio non può correre…
Premesso che un microchip a detta dei veterinari che abbiamo contattato, si può smagnetizzare da un giorno all’altro, a chi dare la colpa? A Denis? A noi? Alla sfortuna??
Sinceramente non lo so, quello che posso dire che parlando con altri fantini, molti mi hanno confidato con tutta sincerità che pure loro non controllano i chip prima di un Palio, che se c’è c’è, e non vai a pensare possa succedere una cosa simile!!!
E quindi? Cosa dovevamo fare? Rinunciare a correre come hanno fatto altri lo scorso anno? Per quanto mi riguarda no!!! Ho trovato giusto doverci mettere la faccia, e onorare comunque il Palio con la nostra presenza ai nastri di partenza. E questo ho chiesto a Denis… di metterci la faccia… perché il Palio lo vince una contrada ma si corre in otto… la trovo una forma di rispetto per la nostra festa, per i contradaioli, e anche per i nostri avversari. Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, stare in campo fino a quando il miccio lo avrebbe permesso, rispettandolo, senza voler danneggiare chi invece il Palio puntava a correrlo davvero, solo per dimostrare che, nonostante tutto, noi c’eravamo!!! Io spero solo che almeno questo possa essere apprezzato.
E adesso? E adesso c’è rabbia e basta, solo quella!!!!
Concludo questo lungo articolo dicendo che resto convinto della mia scelta, resto della convinzione che se abbiamo intrapreso una nuova strada quella debba ancora essere perseguita!! Resto della convinzione che Denis sia un grande professionista.
A lui dico comunque grazie, per l’impegno di questi mesi, per essere andato in gara pur sapendo che non avevamo speranza di finire la corsa, per averci messo lui per primo la faccia.
Alla contrada non posso, in quanto responsabile della corsa, che chiedere scusa, ma non per quest’anno, ma per gli ultimi due anni… scusa perché è dura dover aspettare un altro anno, scusa perché dodici anni senza vittorie sono tanti, troppi….
Se la parola responsabile della corsa ha un significato, ritengo di dovermi prendere le mie responsabilità. Per questo rimetterò il mio incarico nelle mani del Presidente e del Consiglio, perché come ha fatto la Contrada, e come ha fatto Denis, è giusto che anche io ci metta la faccia…. ma ai contradaioli, e dico quelli veri, quelli che partecipano alla vita di contrada, al Palio, alle cene, alle Veglie, che ci sono nel bene e nel male, quando fa comodo e quando fa meno comodo, chiedo di capire che la vostra delusione è la mia, e credetemi se dico che, nonostante tutto, noi abbiamo fatto il possibile per riportare a casa SUA il Palio perché è evidente che casa sua è alla Madonnina!!!
E concludo restando a disposizione di chi, non comprendendo il senso dei miei discorsi, ritenga di chiedermi maggiori chiarimenti…
Alessandro Bertellotti
Responsabile Commissione Corsa